Il “Chi Sao” del Wing Chun
scritto da Bruce Lee
IL “CHI SAO” : L’ARTE DELLE MANI APPICCICOSE, è un metodo di allenamento unico dello stile Wing Chun, uno stile di Kung Fu della Cina del sud che vede in Sifu Ip Man di Hong Kong il suo massimo esponente. E’ stato da Sifu Yip che ho appreso lo stile Wing Chun.
Ci sono certamente molti modi di approcciarsi alla pratica del Chi Sao: alcuni lo praticano principalmente per affinare le proprie tecniche, altri per un corretto e istintivo posizionamento delle mani; alcuni lo considerano un esercizio di potenziamento mentre altri lo studiano per affinare il senso del tatto. Il “Chi Sao” è tutto ciò e anche di più.
Di seguito la mia interpretazione del Chi Sao (le mani appiccicose del Wing Chun).
Nei miei anni di insegnamento del Chi Sao l’ho considerato un allenamento psico-fisico, sottolineando quello che chiamo costante flusso di energia.
Quest’ultimo non è stato mai menzionato nell’insegnamento del Chi Sao nel Wing Chun. Devo sottolineare che l’insegnamento del flusso costante è un mio aiuto verso una migliore comprensione, efficienza e applicazione, ma decisamente non ha qualche tipo di misterioso potere interiore, come alcuni istruttori vorrebbero far credere ai loro studenti.
Per illustrare questo flusso di energia, immaginiamo che “A” abbia un flusso d’acqua bianco fluire verso l’esterno dal suo braccio, mentre “B” abbia un flusso nero, anch’esso che fluisce verso l’esterno per fondersi con il flusso di A (vedi figura a lato).
Fin tanto che c’è un pari e costante flusso da “A” e da “B”, quello nero e quello bianco, non penetreranno l’un l’altro. Con questo flusso energetico tutti i movimenti fisici vengono attraversati da queste qualità anche “psicologiche” (psychological qualities).
Se qualcuno dovesse premere il braccio di qualcuno che possiede questo flusso, sentirebbe immediatamente un energia ondeggiante attraversare la sua. Non è tanto una sensazione di un’opposizione, di un movimento a scatti, piuttosto è come essere sotto la pressione di una forte molla. Ovvero le braccia sono “piene e solide” (full and substantial), vive, con una percezione della direzione e della forza.
“CHI SAO” – TECNICHE DI ALLENAMENTO: queste sono le due posizioni essenziali nell’allenamento Chi Sao (mani appiccicose)
Guardando alla figura sopra , se il flusso nero si interrompesse per anche solo una frazione di secondo il flusso bianco lo penetrerebbe. Questo equo flusso è simile all’acqua che, incontrando una roccia, riempie ogni possibile angolo nella maniera più efficiente.
Nel Wing Chun, il Chi Sao ha sia una pratica ad una mano che a due. Ruotando le mani sia in armonia, sia in opposizione, i praticanti coltivano il flusso di energia.
Il praticante dovrebbe tenere costante il flusso e riempire ogni possibile vuoto ad ogni giro delle braccia.
Man mano che si allena , l’energia del praticante diventerà più raffinata e come per l’acqua, più stretta sarà la fessura dove il flusso può passare.
“CHI SAO” – SEQUENZA DI MOVIMENTI.
Per imparare il Chi Sao adeguatamente serve un esperto istruttore che guidi lo studente passo dopo passo e gli fornisca il giusto flusso, come un generatore che fornisce elettricità ad una batteria. In principio per un novizio il Chi Sao può diventare una sciocca lotta, contrastando la forza e le braccia del compagno a destra e sinistra oppure sopra e sotto. Praticando in questo modo l’esercizio diventa faticoso, e non solo, ostacola l’apprendimento e porterà ad un istantaneo contrattacco da parte un avversario preparato.
Occorre invece far fluire correttamente l’energia dalle braccia come l’acqua attraverso un tubo. Se l’acqua viene aperta e chiusa ad intermittenza il tubo si strattonerà.
Quando ero alle superiori durante gli anni 50 in Hong Kong eravamo soliti praticare tutti i giorni durante la ricreazione e dopo scuola. Non c’era un costante flusso di energia nelle nostre braccia e come risultato la nostra energia era spasmodica e venivamo spesso penetrati e colpiti dai nostri partner di allenamento, specialmente mentre stavamo girando e ruotando le braccia.
Da ogni posizione nel Chi Sao, ogni praticante cerca di penetrare e colpire l’altro “dissolvendo” e “galleggiando” sulla forza dell’avversario, come una barca che naviga tranquillamente tra acque turbolenti. Allo stesso modo si “prende in prestito” la forza dell’avversario per “preparare e completare ” il proprio contrattacco. Vista in questo senso i due praticanti sono due metà di un intero.
A parte il caso di allenamento ad una mano sola, tutte le altre posizioni delle braccia sono con il gomito interno. Il gomito interno nel Wing Chun è importante in quanto agisce da “ammortizzante” o da “forza deflettente ausiliaria”, ciò dovrebbe accadere quando il polso fallisce nell’individuare ed intercettare l’improvviso aumento di pressione provocato da un attacco nemico.