Sifu Archimede Tentindo, Capoistruttore della OMEGA (Organizzazione Marzialisti e Gong Fu Amatori) ha intervistato Sifu Clive Potter, in occasione del 2° Seminario annuale tenutosi a Roma il 5 Febbraio 2005.
D: Sifu Clive Potter come sono strutturate le sue lezioni?
R: Il metodo con cui insegniamo nella nostra scuola, è lo stesso che Wong Shun Leung ha pensato e concepito, e che molte delle sue scuole ancora oggi utilizzano ad Hong Kong. L’allenamento è informale. Non ci sono linee di allievi che si muovono su e giù per la palestra tirando calci e pugni ecc ecc. come nel karate. Questo metodo di allenamento dove ognuno pratica le stesse mosse non funzionerebbe nel Ving Tsun. Ciò da spazio agli allievi per discutere le tecniche che praticano così come molti degli esercizi di allenamento sono praticati tra gli allievi disposti in coppie. Dato che ogni allievo è ad un livello differente di Ving Tsun, e che ciascuno può aver bisogno di allenamenti diversi da un altro allievo, questo tipo di allenamento permette che gli esercizi siano sviluppati in modo specifico per ciascuno. All’arrivo alla scuola, gli allievi praticheranno come prima cosa le forme con gli istruttori che girano e li aiutano e che eventualmente mostreranno loro la parte successiva della forma. Dopo ciò gli allievi si accoppieranno per vari esercizi di pratica. Se uno dei due scopre che l’altro è ad un livello superiore ed ha più esperienza, allora l’altro lo aiuterà. Se lui è migliore ed ha più esperienza dell’atro allievo, allora lui aiuterà l’altro allievo. Durante questi esercizi di allenamento, l’insegnante andrà girando individualmente tra tutti gli allievi e li aiuterà mettendosi in coppia con loro. Potrà creare o inventarsi un esercizio al momento o successivamente per aiutare uno degli allievi a correggere un errore o a sviluppare una particolare risposta, concetto o idea. La maggior parte degli esercizi in coppia cominciano da un singolo o doppio chi sau, anche se ce ne sono alcuni (specialmente per i principianti) che cominciano da altre posizioni. L’ultima parte della lezione è riservata alla pratica libera del chi sau e al combattimento libero. Di nuovo l’insegnante andrà girando tra gli allievi, aiutandoli se ne hanno bisogno. Specialmente in questa parte del corso, è importante che l’insegnante si assicuri che gli allievi usino il controllo. E’ importante affinchè si concentrino più sulle potenzialità del Ving Tsun piuttosto che cercare di colpire il compagno. Alla fine della lezione molti allievi parleranno tra di loro delle loro esperienze, discutendo di cosa pensano di poter migliorare e di come possono aver eseguito un’azione in modo diverso da quello che avrebbero dovuto per renderla più efficiente.
D: Ci parli del suo maestro: Wong Shun Leung.
R: Negli anni in cui ho conosciuto Wong Shun Leung ho scoperto che era una persona molto “normale”. Anche se era molto famoso, non era arrogante, inavvicinabile o cambiato dalla sua fama. Ho avuto molto rispetto per lui non solo per la sua immensa abilità nel Ving Tsun, ma anche perchè era una persona molto gradevole. Al contrario di alcuni maestri di Ving Tsun, Wong Shun Leung non si è mai fatto chiamare “Maestro”. Benchè molti dei suoi allievi parlerebbero di Wong come del Maestro Wong Shun Leung, nella sua scuola tutti gli allievi si rivolgevano a lui chiamandolo Sifu. Ogni anno Wong Shun Leung è venuto nel Regno Unito per tenere un seminario. All’interno di questi seminari, Wong passava tra gli allievi e “girava” le braccia con loro. Ricordo ancora una volta in cui ha fatto il chi sau con uno dei miei allievi che insegna per me nel Regno Unito. Quando Wong faceva chi sau la sensazione era di apertura e leggerezza. E’ facile che ciò abbia dato agli allievi la sensazione che fosse semplice colpire Wong. So per esperienza che non era sicuramente vero. Il chi sau libero di Wong dà la sensazione di essere leggero ed inesistente, ma allo stesso modo era impossibile trovare una via per colpirlo! E comunque, quando era lui a colpirti, sta sicuro che te ne accorgevi! In questa occasione quando i miei studenti hanno fatto il chi sau con Wong, lui li ha invitati a provare a colpirlo. Non appena il gomito del fook sau di Wong è sembrato molto aperto, il mio allievo ha creduto che avrebbe potuto colpire Wong con un pugno dal suo tan sau. Ha scoperto presto quanto si stesse sbagliando. Non appena ha lanciato il suo attacco, il fook sau di Wong ha stretto verso l’alto e spinto in avanti deviando il pugno del mio allievo e colpendolo col suo pugno. Il mio allievo è volato indietro nella stanza, spinto dalla potenza del pugno di Wong!! Quando Wong Shun Leung ha visitato il Regno Unito, è stato principalmente ospite a casa del mio collega Anthony Kan. Anthony è proprietario di un ristorante e in molte serate Wong è rimasto a parlarci fino alla chiusura. Quando tornava a casa di Anthony continuava a parlare. Quando Wong cominciava a parlare della teoria del Ving Tsun non si sarebbe fermato fino a mattina. In questo modo abbiamo imparato tanto della teoria che sta dietro al Ving Tsun. Ma non importava a che ora della notte Wong andasse a letto, si svegliava sempre molto presto per praticare la Siu LimTao nel giardino sul retro, non sembrava mai stancarsi! Allora gli ho chiesto il perchè, e mi ha risposto che era lo stile di vita di chi vive ad Hong Kong, e che c’era abituato. Una volta quando ero ad Hong Kong, Wong Shun Leung mi ha raccontato una storia su Bruce Lee: questi veniva molto presto al corso, prima di tutti gli altri allievi, e che dicesse agli allievi che Wong era malato e che quindi il corso quel giorno non si sarebbe tenuto, ovviamente gli allievi tornavano a casa, e quando Wong Shun Leung arrivava per l’insegnamento, trovava al corso solo Bruce Lee che ovviamente avrebbe ricevuto da lui una lezione privata. Wong Shun Leung era una persona molto pratica, la ragione per cui aveva iniziato l’insegnamento del Ving Tsun molto giovane, era perchè era già diventato molto bravo nella boxe occidentale e aveva già messo al tappeto il suo insegnante. Si è messo quindi alla ricerca di un’altra arte marziale, ed ha scoperto il Ving Tsun, quando è arrivato nella classe di Yip Man, la prima cosa che ha voluto verificare è stata quanto i suoi allievi fossero bravi nel combattimento. E’ riuscito a sconfiggerne molti ritenendoli non bravi, fino a trovarsi faccia a faccia con un esile vecchietto, era Yip Man. Wong ha pensato che battere quel vecchietto sarebbe stato molto facile, e che non ci avrebbe messo più di qualche secondo. Quanto si sbagliava! Quando Wong Shun Leung ha attaccato Yip Man ha scoperto di non riuscire a colpirlo, Yip Man è stato in grado di chiudere Wong in un angolo ad atterrarlo intrappolandolo, tanto che non poteva fare più nulla, Yip Man lo aveva solo controllato senza neppure averlo colpito una volta. Questa esperienza convinse Wong Shun Leung dell’efficacia del Ving Tsun e ad unirsi alla classe di Yip Man. Dato che Wong desiderava da sempre unire la teoria alla pratica, si cimentava in molti combattimenti sui tetti che erano organizzati a quei tempi tra i diversi stili di kung fu. Voleva assicurarsi che tutto ciò che imparava funzionasse nella vita reale. Quindi, la sua crescita personale si basava sul tenere tutto ciò che funzionava e liberarsi del resto. In questo modo è diventato un rinomato combattente, rispettato da molti non appena la sua fama accrebbe. Qualche volta Wong ha riportato alcune delle sue esperienze di combattimento a Yip Man per discuterle con lui. Una volta durante un combattimento sui tetti, Wong affrontava un combattente molto più piccolo di lui. Wong lo aveva colpito alla fronte e di conseguenza gli colava il sangue sugli occhi e non poteva vedere. Improvvisamente durante il combattimento il suo avversario, abbassatosi su un ginocchio, per le ferite riportate, ha sferrato a Wong un pugno basso. Wong ha fatto un Jum Sau, ma dato che l’altro era basso e pure inginocchiato è entrato nella “difesa” di Wong e l’ha colpito. Per fortuna (mi ha raccontato Wong) il colpo non era poi così forte, e così ha potuto continuare il combattimento e vincere. Wong pensò a fondo su quanto era successo e ne parlò con Yip Man. Fu in seguito deciso che un’ulteriore azione doveva essere aggiunta al Siu Lim Tau per occasioni come questa. Dopo la sessione con il tan sau e il jum sau, la sessione è stata ripetuta di nuovo, ma questa volta invece che un jum sau è stato eseguito un lower gaan sau. E da quel giorno è rimasto nel sistema di Yip e Wong. L’abilità di Wong nel combattimento era così rinomata che il suo amico/allievo Bruce Lee voleva sempre testare la sua abilità contro Wong. Fu così fino alla morte di Bruce Lee. Ogni volta che Bruce era ad Hong Kong voleva vedere Wong e provare i suoi nuovi colpi e idee.
D: Nella sua palestra inglese ho visto il suo certificato di abilitazione all’insegnamento rilasciatole da Wong Shun Leung.
R: Sifu Wong Shun Leung ad un certo punto decise di certificare alcuni suoi allievi. Nella sede centrale di Hong Kong mi hanno riferito che ha rilasciato solo 12 attestati. Egli escogitò un sistema infallibile per eludere i falsi. Ogni certificato viene tagliato verticalmente nella sua parte sinistra, proprio dove Wong Shun Leung aveva apposto la sua firma in caratteri cinesi. In questa maniera se qualcuno reclama di avere un certificato, si può infallibilmente verificare se è vero o falso affiancandolo alla parte che è depositata al quartier generale di Hong Kong.
D: Ci parli della biomeccanica nel Ving Tsun.
R: Una delle principali caratteristiche che rendono lo stile di Wong Shun Leung diverso dagli altri stili di Ving Tsun, sta nel non mettere il peso sulla gamba posteriore durante il torchio, che lo allontana dall’avversario. Il sistema di Wong ruota sul centro di gravità dando un maggiore controllo dell’avversario. Anni fa quando Anthony Kan ed io stavamo imparando, siamo stati informati di questa differenza, e ci siamo domandati, anche se per noi il metodo di Wong aveva più senso, che forse ci stavamo sbagliando come la maggior parte degli stili di Ving Tsun negli UK, che mettono il peso sulla gamba posteriore quando torchiano, ovviamente siamo rimasti sulla soluzione che sembrava più logica. Ci sono, infatti, molte altre cose su cui le differenti scuole di Ving Tsun si somigliano per le differenze con il pensiero di Wong Shun Leung. Personalmente ho visto molti e molti stili di Ving Tsun in questi anni, ma non ho mai trovato uno stile così semplice, efficace e diretto come quello di Wong Shun Leung. Molti stili di Ving Tsun nel Regno Unito sono più “arrotondati” , “difensivi” e più “aggraziati” di quello di Wong Shun Leung. Quando ero molto più giovane di lui, una volta ho chiesto a Wong, quando lui non ci fosse più stato, come avrei continuato a sviluppare ancora il mio Ving Tsun, con la certezza di rimanere sulla giusta strada. Mi ha risposto, che fino a quando tutto quello che facevo era semplice, efficace e diretto, quello era un miglioramento, e se non fosse stato così, di dimenticarlo.
D: Che cos’ha di veramente convincente il Ving Tsun
R: Sono stato invitato a tenere seminari sul metodo di Ving Tsun di Wong Shun Leung in molti paesi del mondo, e in queste occasioni non è mai stato necessario confrontare lo stile con gli altri stili di Ving Tsun combattendo contro un insegnante per provare che il metodo di Wong fosse il migliore. Ho sempre pensato che il metodo di Wong Shun Leung si “vende” da solo. Sono i concetti, le idee e la teoria che lo “vendono” per me. Questo perchè il pensiero che ne sta dietro ne è il senso logico. Quando l’allievo lo prova, può sentire da solo se funziona oppure no. Ai seminari dico sempre che gli allievi, non devono praticare quello che dico, solo perchè è il metodo di Wong, ma solo perchè, se riflettendoci e provandolo, per loro funziona! Naturalmente alla fine della giornata, dobbiamo usare ciò che funziona per noi, altrimenti non potremmo vincere in combattimento. Come la maggior parte delle cose nella vita, che sono dure da imparare, il metodo di Wong Shun Leung richiede molto tempo e pratica. Non è qualcosa che puoi imparare in poche settimane. Comunque il “viaggio” per l’apprendimento è mentalmente stimolante e gratificante. Così quando l’esperienza comincia a crescere, gli allievi ne trarranno beneficio e la sensazione di essere in grado di combattere in modo più pratico ed efficiente. Più piccoli saranno le azioni e i movimenti, e più porteranno risultati positivi.
Omega Wing Chun